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Aikidokai Firenze
Luigi Mangione 2° dan
tel. 055/7399214 (Dojo)
cell. 3483905207
fax 055/8962643
c/o Istituto Italiano Wu Shu
Via Agostino di Duccio
Zona Soffiano
50100 Firenze
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Aikikai Prato
Santo Scaramuzzo 3° dan
cell. 328.32.52.066
http://www.aiki-po.it/
c/o Circolo Ricreativo SMS (Società Mutuo Soccorso)
Località Sant'Angelo a Lecore
Via Sant'Angelo, 106 (Campi Bisenzio)
59100 Prato
...http://www.aiki-po.it/index.php?page=che-cos-e-l-aikido
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La disciplina può essere praticata con diverse finalità, qui di seguito se ne elencano alcune che non esauriscono certo la complessità e bellezza di quest'arte:
- difesa personale;
- piacevole attività fisica;
- autodisciplina e sistema educativo;
- pratica estetica (ricorda la danza) che a tratti diventa spettacolare.
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http://www.aiki-po.it/index.php?page=la-pratica
La pratica
L'Aikido si pratica nel "Dojo", parola giapponese che indica il luogo dove si segue un percorso di ricerca, sopra un tappeto che si chiama tatami; si indossa il keikogi, il classico costume di cotone bianco usato per le arti marziali. L’attività si svolge attraverso lo scambio reciproco delle tecniche da parte degli allievi.
L'Aikido ... Non prevede nessuna forma di agonismo e competizione, la complessità tecnica, al contrario, stimola la collaborazione verso un obiettivo comune. Il continuo scambio di ruolo tra i praticanti (attacco e difesa) infonde e rafforza sentimenti di amicizia e fiducia reciproca. Le peculiarità dell'Aikido ne fanno un ottimo strumento di lavoro 'sulla relazione'. Quello dell'Aikido, come di tutte le arti marziali non violente, è uno splendido paradosso: dallo studio del conflitto si arriva ad affinare gli strumenti della non conflittualità, dalla guerra all'amore (Ai = armonia\ amore).
In altre parole, dallo studio delle dinamiche di aggressione e di difesa, si arriva ad un affinamento della propria sensibilità sul linguaggio corporeo. A questo va aggiunta la riflessione implicita su alcuni aspetti ineludibili della vita quali la paura, la fatica, il dolore, la violenza, la morte. Dall'altra parte l'utilizzo implicito di strumenti quali l'ironia, la ricerca delle risorse più intime custodite all'interno di ognuno di noi, la percezione degli altri come risorsa e non come nemici da abbattere.
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